QUANTO DURA UNA TERAPIA?
L’intervento psicologico non ha una precisa connotazione temporale, perché è influenzato da molti fattori, come la specificità del problema e dall’unicità di ogni individuo. Importanti sono anche le motivazione del soggetto a lavorare su se stesso, dalle capacità e dalle competenze del soggetto stesso e dagli obiettivi che si vogliono raggiungere.
La durata della terapia o della consulenza, quindi, non è prevedibile a priori. Il percorso terapeutico verrà concordato con il paziente in fase di colloquio conoscitivo. La frequenza degli incontri è a cadenza settimanale o quindicinale. Dopo la prima fase di valutazione del problema, circa cinque incontri, lo psicologo prescriverà il tipo di intervento da seguire tra: la consulenza, il sostegno o la psicoterapia.
La consulenza è un intervento in cui lo psicologo e il paziente condividono le loro competenze e risorse, affinché quest’ultimo scelga e decida autonomamente di attivare nuovi comportamenti, pensieri e modi di sentire che gli permettono di risolvere creativamente un problema specifico. Il paziente raggiunge cosi gli obbiettivi condivisi e prefissati con lo psicologo.
Il sostegno psicologico mira ad alleviare il senso di solitudine, incapacità, disorientamento l’ansia, il panico o la depressione del paziente. Lo psicologo sostiene la persona nell’attivare le risorse per il cambiamento e nel comprendere la propria situazione focalizzandosi sul presente. Il paziente, a seconda della problematica presentata, sviluppa nuovi modi di pensare, comunicare, risolvere i conflitti, all’interno di una relazione di ascolto e fiducia. La relazione che si instaura con lo Psicologo consente di migliorare l’approccio con se stessi, con il proprio ambiente e con la propria realtà sociale.
La psicoterapia, utile nei casi in cui le difficoltà presentate dal paziente siano legate a disfunzioni della personalità, dura nel tempo e richiede un intervento sul profondo. I sintomi presentati possono essere radicati a fondo nella personalità e nel modo di essere dell’individuo e rappresentare l’esprimersi di un disagio più profondo e generalizzato.